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UNA LEGGE CONTRO L' "ETEROFOBIA"?

Non mi aspettavo di dover mai fare un discorso del genere nel corso della mia vita, perché le cose che leggerete sono, almeno teoricamente, ovvie quanto la sfericità della terra. Poi mi è venuto in mente che in tempi recenti stiamo mettendo in discussione persino quella, e allora ho deciso di espormi rispetto a quanto avvenuto.

Come molti di voi già sapranno è stata presentata il 30 Giugno alla camera una legge volta a tutelare la comunità lgbtiqa+, che era per altro in stallo da ben 24 anni, e come del resto mi aspettavo certi partiti si sono schierati contro di essa, ed è anche facile capire quali. Francamente, preferirei che le forze politiche in questione fossero altre, perché fin troppo spesso mi viene detto che sembra io mi accanisca nei confronti della Lega e della coalizione di centro-destra in generale, con conseguenti insinuazioni riguardo a quali compagini partitiche avversarie io nell'effettivo sostenga. Chi glielo spiegherà che la politica non funziona come il calcio? Non ci sono squadre da tifare nel bene e nel male, e continuo a non comprendere i comizi con cori e bandiere, perché è roba da stadio. Io non sono per nessun partito, l'unica cosa per cui parlo sono i miei ideali, quelli di un mondo interamente meritocratico, dove a decidere la nostra condizione e posizione nella società sono solamente le nostre capacità e non il sesso, l'identità di genere, l'etnia, l'orientamento sessuale o la fede religiosa. Utopia. Tornando a noi, le parole del senatore ed ex ministro dell'interno Matteo Salvini sono state, testualmente: "Omofobia? Allora facciamo anche la legge contro l'eterofobia". Una frase che suona un po' come "All Lives Matter" in risposta a "Black Lives Matter". Non mi sprecherò in ulteriori esposizioni ideologiche al fine di far comprendere perché una legge a tutela di una categoria privilegiata sia inutile, piuttosto, invito gli eterosessuali cisgender che stanno leggendo a rispondere alle domande sottostanti con si o no al fine di comprendere, se non lo hanno già fatto, in cosa consiste il loro privilegio:


1) I tuoi genitori ti caccerebbero di casa se venissero a conoscenza della tua identità di genere/del tuo orientamento sessuale?

2) Ti sei mai vist* costrett* a nascondere la tua identità di genere/il tuo orientamento sessuale al fine di ottenere/mantenere un posto di lavoro?

3) Delle leggi di impediscono di sposarti/avere una famiglia?

4) Ci sono paesi del mondo in cui saresti condannat* a morte o incarcerat* a vita se qualcuno venisse a conoscenza di una tua relazione o della tua identità di genere?

5) Le persone si rifiutano di usare i pronomi che preferisci/considerano non valida la tua identità di genere?

6) Sei mai stat* bullizzat* in ambito scolastico per la tua identità di genere/il tuo orientamento sessuale?

7) Sei mai stat* aggredit* per strada per il modo in cui ti vesti/comporti/perché stavi passeggiando con il tuo partner?

8) Il tuo orientamento sessuale/la tua identità di genere vengono utilizzati a scopo denigratorio?

9) Hai mai avuto timore nell'ammettere a qualcuno la tua identità di genere/il tuo orientamento sessuale?

10) Sei mai stat* portat* da uno psicologo per "correggere" il tuo orientamento sessuale/la tua identità di genere?


Rispondere no a queste domande equivale ad essere investiti del privilegio di un'identità di genere e orientamento sessuale "convenzionali", che non portano a discriminazioni. Non ci serve una legge contro l' "eterofobia". Quello che ci serve è una società dove nessuno debba più rispondere si a quelle domande. Utopia?


 
 
 

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