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LE LACRIME DI FREYJA - VI PARLO DEL MIO QUADRO PREFERITO

Era tanto che non mi palesavo, dopo aver deciso di fermarmi in Agosto. Scelta che ho fatto considerando il poco tempo passato in casa, dove tornavo solamente per dormire e nemmeno sempre (e a che orari), promettendomi di riprendere in settembre, proposito che ho disatteso. Concorderete con me che si è trattato di un mese particolarmente frenetico, ancora di più dei settembre scorsi, perché abbiamo ritrovato una routine (con anche molte più regole) che questa volta non mancava dai primi soli di Giugno, ma bensì dallo scorso inverno. Penso al mio caso specifico, con la mia regione che è stata una delle prime a chiudere e io che conseguentemente non mettevo piede nella mia scuola dallo scorso febbraio. Riprendere il ritmo e incasellare in orari serrati tutte le nostre attività è un arduo compito, e non sentitevi in colpa se non riuscite immediatamente ad assestarvi. Con i profumi dell'autunno nell'aria, le foglie arrossite davanti agli sguardi fugaci di un sole sempre più tiepido e le gocce di pioggia che sempre più frequentemente si rincorrono sui miei vetri ho sentito il desiderio tornare, perché a me l'autunno e le sue sensazioni hanno sempre stimolato la creatività. E anche per questo oggi voglio parlarvi di un quadro, il mio quadro preferito. L'idea per questo articolo me l'ha fornita un tweet trovato scorrendo con fare annoiato sulla mia timeline, dove l'utente chiedeva di rispondere con diverse cose riguardo noi stessi tra cui il nostro quadro preferito. Un'idea geniale che mi ha consentito di affacciarmi a svariate opere che non conoscevo e di diffondere "Le lacrime di Freyja" ottenendo per altro un numero di like e retweet che non mi aspettavo.

Ho scoperto questo quadro per caso, mentre ero alla ricerca di delle immagini che coniugassero al meglio i miei due colori preferiti, oro e nero, e ho commesso l'errore molto comune di attribuirlo falsamente a Gustav Klimt, in un primo momento, per poi scoprire che l'autrice è una pittrice contemporanea francese, Anne Marie Zilberman. Questo comune sbaglio nasce probabilmente dal fatto che lo stile sia simile. Frequente è l'uso dell'oro, e richiama ai lavori del pittore austriaco anche il fascino erotico ed onirico delle figure di questa artista. Tuttavia è sufficiente un'osservazione più interessata per accorgersi delle differenze. Ma chi è la giovane donna rappresentata? Si tratta di Freyja, una divinità della mitologia norrena. Ha molte manifestazioni e viene considerata la dea dell'erotismo, della bellezza, della seduzione, dell'oro, della fertilità. della guerra, della morte, delle virtù profetiche e del seid (un tipo di magia sciamanica). E' figlia di Njord e figliastra di Skadi, sorella di Freyr e moglie di Odr, che si assenta con assiduità per intraprendere lunghi viaggi, facendola soffrire per amore. I suoi tentativi di inseguimento sono vani e per tanto si strugge in pianti dorati. Piangere oro, è questo che mi ha colpito. Anche estrapolando questo scenario dal contesto mitologico il significato rimane: la sofferenza ha un valore. Viviamo in una società che ci insegna a mentire quando ci viene chiesto come vanno le cose, che ci insegna a vergognarci delle lacrime, della debolezza e del dolore, che ancora non è in grado di comprendere le ferite e le malattie dell'animo. Che fin da quando siamo bambini ti sussurra all'orecchio: "non devi mostrarti fragile, o per te sarà la fine". Ho pagato tante volte le conseguenze di una vulnerabilità che nasce da una mente in tumulto, ma il malessere che ne è conseguito ha posto le basi della mia morale, mi ha reso una persona che sono felice di presentare al mondo. Mi ha reso comprensiv*, mi ha insegnato a non discriminare, mi ha reso altruista e anche se una volta lo nascondevo e volevo che mi percepissero come invincibile, perché questo avevo appreso, ora ammetto senza remore di aver percorso sentieri bui, e che probabilmente mi imbatterò in altri, che mi sono quasi arres* ma che poi ce l'ho fatta e ho trovato la via per una strada di luce. Abbiamo avuto tutti dei momenti in cui siamo stati Freyja, e ci siamo sentiti senza punti di riferimento, provando ad inseguire un irraggiungibile che allo stesso tempo sembrava essere l'unica cosa che potesse concederci la pace, quando la soluzione invece è conferire una validità e un'importanza ai nostri stati d'animo negativi, alle nostre lacrime d'oro, e decidere che è arrivato il momento di mandare a quel paese il resto, e prenderci cura di noi stessi. Nel quadro, la fanciulla che la rappresenta è disegnata in primissimo piano e mi rifiuto di credere sia casuale, guardandola mi sembra di pormi davanti a uno specchio a raggi x, che trascende il corpo e punta all'anima.


DISCLAIMER: Questa è un'interpretazione assolutamente soggettiva, l'arte è fatta perché possa comunicare con ognuno di noi e perché chiunque possa adattarla alla sua individualità.


 
 
 

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