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KANYE WEST NON CAMBIEREBBE L'AMERICA

Tutto il mondo ne ha recentemente parlato: Kanye West ha annunciato in un tweet la sua candidatura a futuro presidente degli Stati Uniti. Non è la prima volta che il musicista palesa l'intenzione, dopo che nel 2015 aveva affermato infatti, durante il discorso tenuto dopo aver ricevuto il premio "Video Vanguard" agli MTV video music awards, che si sarebbe proposto come nuovo capo di stato proprio in occasione delle elezioni di quest'anno. Sembrava aver rinunciato, dopo che in un tweet di inizio 2019 aveva rimandato il tutto al 2024, ma a quanto pare ha avuto un ripensamento dell'ultimo minuto... o un' ottima idea per promuovere la sua musica. Infatti, questo annuncio segue di soli pochi giorni quello di un nuovo album chiamato "God's country" e non è l'unico fattore a mettere in dubbio la veridicità delle sue dichiarazioni, perché per candidarsi a futuro inquilino della casa bianca non basta un post. Il rapper avrebbe solo quattro mesi per registrarsi alla commissione federale delle elezioni, presentare un piano di campagna elettorale, ottenere firme sufficienti a farlo accedere allo scrutinio previsto per novembre e non solo. Ma mi sono domandat* ugualmente, nel remoto caso fosse reale, che presidente sarebbe Kanye West?

Non volevo basarmi solamente sulle mie percezioni e sensazioni, così mi sono informat* e argomenterò per tanto delle questioni che sottolineano quanto, purtroppo, la presidenza West assomiglierebbe a quella di Donald Trump (che per altro il cantante sostiene più che apertamente).


Kanye si è espresso riguardo all'aborto, ovviamente definendosi contrario in linea con i suoi valori cristiani, e tralasciando che sono dell'idea che solo chi ha un utero possa veramente esprimersi a riguardo, i valori cristiani che lui ha non sono condivisi da buona parte della popolazione americana. Probabilmente se venisse eletto presidente cercherebbe di proibire la suddetta pratica, limitando così la libertà fondamentale di milioni di cittadine a decidere sul loro proprio corpo. Dovremmo essere tutti pro-choice, perché questo termine in realtà non indica per forza l'essere favorevole all'aborto, ma piuttosto il sostenere che ogni persona possa decidere cos'è meglio per lei, in modo che come la donna cristiana che vuole essere in linea con i principi della sua fede possa decidere di portare avanti la sua gravidanza, anche la donna che invece -per un qualsiasi motivo- non si sente di diventare madre possa decidere di interromperla. Ovviamente poi non è mancata la stoccata ai liberali, accusati di spingere le donne ad abortire.


Sempre a manifestazione dei suoi forti ideali religiosi, in Gennaio ha partecipato a un enorme raduno di fedeli. E fino a qui benissimo, perché dobbiamo essere tutti orgogliosi di noi stessi e delle cose che animano le nostre vite. L' integrità della faccenda però comincia a scricchiolare quando si inizia a guardare agli altri frequentatori dell'evento. Vari leader religiosi presenti infatti hanno espresso senza problemi i loro pareri omofobi, come l'autoproclamatasi profeta Cindy Jacobs che incoraggia i cristiani a sollevarsi per fermare l'equality act o il pastore Guillermo Maldonado di Miami che crede che l'omosessualità sia "una maledizione generazionale o persino un attacco demoniaco che avviene nel grembo". Pure il ministro internazionale dell'agricoltura Chè Ahn non ha fatto una delle migliori dichiarazioni, comparando i diritti della comunità lgbtq+ alle leggi razziali: "Solo perché è un qualcosa di legale non significa che sia giusto, una volta avevamo una legge che diceva che i neri non potevano essere cittadini, ma non era affatto giusto". Per ultimo menziono Lou Engle uno dei leader dell'international house of prayer, che si è erto a sostenitore dello slogan ugandese "uccidiamo i gay" e che ha affermato che il nazismo fu alimentato dall'omosessualità. Che cosa deve aspettarsi la comunità lgbtq+ dal suo potenziale mandato presidenziale?


Come ultimo vorrei evidenziare che West ha anche detto cose decisamente compromettenti riguardo alla storia della comunità afroamericana, convinzioni che bastano a mio avviso per dissuadere una qualsiasi persona di colore dal votarlo come magari avrebbe fatto pensando di poter prioritarizzare le sue esigenze. "Quando senti dei 400 anni di schiavitù...per 400 anni?! Suona come una scelta". A parte qualche persona dai gusti sessuali eccentrici, dubito che ci sia qualcuno che sceglierebbe di essere uno schiavo. Dubito che le persone di colore importate a forza dalla loro terra natia in America si fossero offerte a quella vita, ad essere vendute, maltrattate, sfruttate e sottomesse. L'ascesa del cantante non aiuterebbe certo a colmare il divario con i bianchi se egli pensa che gli svantaggi del suo stesso gruppo etnico siano stati addirittura scelti partendo proprio dall'orribile principio.


Siete ancora convinti che Kanye West presidente sarebbe una buona idea?

 
 
 

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