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IDENTITA' TRANS: FACCIAMO CHIAREZZA

Oggi, 20 novembre, si onora la memoria delle vittime della transfobia con il trans day of remembrance, con cui si conclude la settimana della consapevolezza trans. Mi sono ridott* veramente all'ultimo, alla sera dell'ultimo giorno, per scrivere un pezzo a riguardo, ma comprenderete quanto sia difficile esprimersi in merito a un argomento a cui si tiene così profondamente. La testa mette su un'impeccabile bilancia immaginaria ogni parola che vorresti usare, ogni frase che vorresti scrivere. Abbiamo bisogno di una settimana della consapevolezza trans in Italia? Probabilmente, andando a chiedere ai passanti, si otterrebbero più risposte negative. Che per assurdo confermerebbero l'utilità di questo evento, perché ritenere che le persone transgender non abbiano necessità di tutela, riconoscimento o di un giorno per piangere i loro fratelli e le loro sorelle (chiedo scusa a tutte le persone di genere non binario ma per quanto sia stat* ad arrovellarmi non mi è stato in questo caso possibile trovare un termine neutro in lingua italiana) può scaturire solo dalla mancanza di informazione. L'Italia è, tristemente, al primo posto in Europa per numero di vittime di transfobia, secondo l'indice "Trans murder monitoring" di "Transrespect versus Transphobia worldwide". Lo raccontassi a quegli stessi passanti, la maggior parte risponderebbe che non se lo sarebbe mai aspettato, perché quando a una persona trans viene tolta la vita non lo fanno il servizio al telegiornale. Non si da alle vite trans lo stesso valore che si da alle altrettanto preziosissime vite di coloro che sono nati in un corpo che è in sintonia con la percezione che hanno di loro stessi, quindi è ovvio che alla loro morte nessuno ne parli. E se per caso un episodio raggiunge la cronaca subentra l'ignoranza, che parte dal giornalista che sbaglia i pronomi, dal servizio dove si parla della vittima con il deadname e si riflette su un pubblico che resta interdetto e se alcuni ritengono opportuno approfondire individualmente per chiarirsi le idee i molti si accontentano di restare nell'incomprensione che, a volte può portare a un odio ingiustificato, perché si teme quello che non si conosce, che non si capisce, che è diverso. Per questo mi sono post* un obiettivo nello scrivere questo nuovo articolo, quello di cercare di spiegare in maniera semplice e delucidante le identità trans, molte delle quali sono ancora conosciute a livello estremamente marginale. Allegherò alla definizione la relativa bandiera.


Partiamo dal termine ombrello TRANSGENDER:

Serve per definire le persone la cui identità di genere non corrisponde al sesso assegnato alla nascita, per tanto include sia le persone non binary che quelle transessuali. Molto spesso sento associare da individui non particolarmente ferrati sull'argomento (e nemmeno particolarmente aperti a livello mentale) il termine transgender al termine gay, ma è importante specificare che l'identità di genere non ha nulla a che vedere con l'orientamento sessuale e per tanto le persone trans possono essere eterosessuali, bisessuali, pansessuali, omosessuali, asessuali, unlabeled e via dicendo.

La definizione TRANSESSUALE riguarda quelle persone che si identificano nel sesso opposto a quello che gli viene assegnato alla nascita, rimanendo quindi nell'ambito del binarismo uomo-donna. Internazionalmente vengono utilizzati gli acronimi MtF (male to female), per indicare le donne trans ed FtM (female to male) per indicare gli uomini trans.



NON BINARY invece è un termine ampio che include tutte le persone che hanno un'identità di genere non binaria, ovvero che non può essere adeguatamente rappresentata dal binarismo di genere uomo-donna, ovvero quel sistema che prevede la classificazione di tutti gli esseri umani nei due generi maschile e femminile. Le persone non-binary sono incluse al di sotto del termine ombrello transgender, tuttavia sono libere di scegliere se considerarsi comprese in questa definizione o meno. Inoltre non tutte le persone non-binary si presentano in maniera androgina (e che lo facciano o no non incide minimamente sulla validità della loro identità) e non tutte intraprendono un percorso di transizione fisica. ll tipo di transizione più comune e accessibile per le persone non-binary è la transizione sociale, mentre la transizione legale e medica è possibile solo in alcuni paesi. Con transizione sociale si intende fare coming out con amici e familiari, utilizzare un nuovo nome e/o dei nuovi pronomi. Sfatiamo un mito: non tutti scelgono di usare un pronome neutro o di cambiare nome, ma questo non rende una persona non-binary meno "valida".

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AGENDER si usa per definire una persona che non si sente appartenente a nessun genere. Le persone agender possono preferire un qualsiasi pronome, ma generalmente sono più inclini ad usare per se stesse un linguaggio neutro in modo da non associarsi a un genere in particolare. Esistono svariate bandiere agender ma ho scelto di inserire quella che ho visto utilizzare di più.



GENDERFLUID è un'identità di genere che varia nel tempo, per questo interfacciandosi con una persona che si identifica come tale è bene chiederle come si sente in quel momento a livello di genere. I pronomi di una persona genderfluid possono cambiare di pari passo con il loro genere, ma c'è anche chi sceglie di utilizzare sempre un pronome neutro. Anche il modo di presentarsi a livello di aspetto è generalmente correlato al mutare della percezione del proprio genere o androgino.



BIGENDER è un termine usato per descrivere una persona che sente di appartenere contemporaneamente due generi, che possono essere maschio e femmina ma anche delle identità non binarie. Una persona che invece si identifica con più di due identità di genere è definibile come MULTIGENDER. In alcune persone bigender le due identità possono anche alternarsi nel tempo analogamente alle persone genderfluid, e questo può determinare il modo in cui una persona bigender si presenta a livello di aspetto fisico. Volevo inserire anche la bandiera multigender ma ne ho trovate diverse e non vorrei cadere in errore. Se vi identificate come multigender e state leggendo questo articolo sentitevi liberi di informarmi su quale sia nell'effettivo la vostra bandiera. Grazie in anticipo.



DEMIGENDER è un termine ombrello che racchiude quelle identità non binarie che sentono una connessione parziale verso un genere, come demigirl (persona parzialmente connessa al genere femminile) e demiboy (persona parzialmente connessa al genere maschile). Queste due identità non sono le uniche ad essere incluse in questa definizione (ve ne sono ad esempio altre come demifluid). Le bandiere che ho scelto di inserire sono rispettivamente demiboy e demigirl.




Spero che sia stato un articolo informativo e utile per capire meglio le identità trans. Le definizioni fornite sono frutto di un'ampia ricerca e del dialogo con persone transgender con cui ho il piacere di avere a che fare e che ringrazio.

 
 
 

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